significato canzoni, significato Hallelujah
[1984 – Various Positions]
chi l’ha scritta | interpretazione | chi l’ha cantata | testo | video
> chi l’ha scritta?
Leonard Cohen
Cohen la scrisse come fosse un lungo poema. Quasi volesse cercare un legame o uno stridere tra sacro e profano. E ancora oggi l’accostamento della sacralità delle sacre scritture e dell’atto d’amore carnale con la propria compagna farebbe discutere. Anche l’ateo più agnostico coglierebbe la profondità del gesto d’amore. Che stracolmo di sentimento, diventa quasi un gesto sacro ed eterno.
Leonard Cohen
nasce a Montreal, Canada, nel 1934. La sua famiglia è ebraica. Si dedica fin da giovane alla poesia, di cui si appassiona. Si traferisce in Grecia, a Hydra. Nel 1966 esce il suo primo successo, “Suzanne”. Cohen è buddhista, ha avuto una moglia (Suzanne Erold), ha due figli, scrive libri. La sua musica influenza molti del panorama internazionale. Francesco De Gregori lo cita in “Alice (non lo sa)” e molte delle sue canzoni prenderanno spunto dalla vena artistica di Cohen.
Cohen nelle sue canzoni parla spesso di depressione, di amore, di sesso, di religione, di musica. Il pessimismo politico-sociale pervade i suoi testi. Anche se spesso vengono abbinate l’ironia e l’umorismo
Si parla del re Davide e di Betsabea.
Davide vede Betsabea che fa il bagno sul tetto. Il desiderio lo pervade e la passione lo travolge. Lei lo lega alla sedia della cucina, quindi lo doma. Lui si lascia addomesticare (taglio dei capelli).
Hallelujah significa in ebraico “Lode al Signore”. Tutti gli Hallelujah, usati in qualunque circostanza sono di pari valore.
La canzone parla di un rapporto con una donna, ormai spento. Parla dell’amore come una battaglia. E il rapporto muore o comunque anch’esso si addomestica, come coloro che lo provano. E dalla passione travolgente si passa a qualcosa d’altro. Il rapporto si raffredda.
Jeff Buckley (Grace – 1994) Alexandra Burke Alistair Griffin Allison Crowe Alter Bridge Amy Macdonald Annie Lennox Anthony Michael Hall Ari Hest Arooj Aftab Benjamin Soksou Bettie Serveert Bob Dylan Bon Jovi Bono (U2) Brandi Carlile Chris Botti Chris Clonts Clare Bowditch Cluster Custard Damien Leith Damien Rice Dave Dobbyn |
Donna Lynne Champlin Edoardo Migliorini Elio e le Storie Tese (12 settembre 2001) Elisa nel (Lotus – 2003) Enrique Morente (versione in flamenco, tradotta in spagnolo) Eugenio Finardi Francesco Baccini (La notte non dormo mai – 2002) Fred Eaglesmith Gavin DeGraw Giulio Casale (2005) Gordon Downie Hilary Scott Howie Day Imogen Heap Jackie Greene Jay Clifford Jeff Martin John Cale (1991) John Owen-Jones Julie Felix k.d. lang Kevin Max Lucky Jim Maxwell Murder |
Michael Bolton Mike Winger Myles Kennedy Myrra Malmberg Pain of Salvation Patricia O’Callaghan Popa Chubby Prayerbabies Regina Spektor Rufus Wainwright Ryan Adams Sheryl Crow Starsailor Steffen Brandt/Tina Dico (tradotta in danese) Steve Acho Street to Nowhere Susanna and the Magical Orchestra The Dresden Dolls Tony Troja e Kate Voegele Valentina Giovagnini (L’amore non ha fine) Wayne Whittaker e Kathryn Williams Willie Nelson Yaron Herman Trio |
Altri interpreti che hanno inciso la canzone – Fonte Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Hallelujah_%28Leonard_Cohen%29
Testo integrale: http://www.testimania.com
Testo tradotto in italiano: http://www.angolotesti.it
I passaggi a me cari
What’s really going on below
But now you never show that to me do you
But remember when i moved in you
And the holy dove was moving too
And every breath we drew was hallelujah
C’è stato un tempo in cui mi permettevi di sapere
Cosa davvero succedeva là sotto
Ma adesso non me lo mostri mai, non è vero?
Ma ricorda quando mi muovevo in te
E anche la sacra colomba si muoveva
E ogni nostro respiro era un hallelujah
I’ve seen this room and i’ve walked this floor
I used to live alone before i knew you
Sono già stato qui
ho visto questa stanza e
ho camminato su questo pavimento
ero solito vivere da solo prima di conoscerti
> come la ascolto
Ci sono diverse versioni che amo.
Quella che delicatamente mi ha fatto vivere più a pieno il testo e la profondità è stata senza dubbio quella di Jeff Buckley.
Esistono diverse versioni: credo sia eccezionale quella unplugged. Chitarra e voce.
delicata piena emozionante sentita
Una cover che non riesco a togliermi dalla testa è quella delle Say Chance.
Grande interpretazione, grande talento.
Cover corale: accademica, altissima. Fatta con il cuore.
Cover corale: contemporana, bell’arrangiamento. Fresca.
Cover veramente di spessore, con video d’autore.
Davvero brave
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Jeff Buckley ha fatto una cover strepitosa di questa canzone.
Bella anche queslla delle “say chance”. Non la conoscevo.
Queste ragazze sono molto espressive.
Una delle mie canzoni preferite. Oltre a quelle cover che hai linkato aggiungerei anche questa http://www.youtube.com/watch?v=0vks_1_Fyh0&feature=feedlik … molto bella! 😉
ninguanpalabra > sono d’accordo
Rob > bella versione. Vedo che c’è scritto che è dedicata ad una parsona speciale: la delicatezza con cui è interpretata parla da sè 😉 Se posso… io nella prossima esibizione ci vorrei sentire un broken hallelujah davvero rotto. E un hallelujah più “etereo” verso la fine, ad esempio con doppia voce. Bis bis bis… chiudi gli occhi e fingi di essere sul palco. Io sono qella che scatena la rivolta dei bis! Ti aggiungo nel mio canale youtube Rob. Buona serata