Vasco Brondi e la musica cantautorale dove le parole pesano
Vasco Brondi – Le luci della città elettrica
Anche le Luci della centrale elettrica è un progetto che sposa l’importanza della parola. Intesa come elemento principale di una canzone. Essenziali le melodie, spesso unplugged e soffuse. Parole pesate e talvolta pesati. temi quotidiani, ma elaborati.
Marlene Kuntz, Afterhours, Verdena, Le luci della centrale elettrica, Marta sui tubi, Teatro degli orrori, Zen Circus, Tre allegri ragazzi morti, Brunori sas, Dente, I cani, I ministri, Giardini di Mirò, paolo Benvegnù… e molti altri, sposano la filosofia di una musica essenziale che viene denominata in mille modi differenti. Diciamo che per praticità la denominerò “intimista”.
Bene. Vasco Brondi viene da Ferrara. Terra feconda, l’emilia, per movimenti socialmente e politicamente delineati, alla ricerca di una presunta libertà di espressione. E no vuole essere una critica.
Anche io sono di Modena e vivo attualmente in emilia romagna.
Ma vediamo cosa dice wikipedia. Vasco Brondi ha potuto collaborare con Giorgio Canali (ex CCCP), Zen Circus, Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), Vinicio Capossela.
Arrangiamenti spogli, atmosfere, dove chi la fa da padrona – ancora una volta – è la parola e le atmosfere che evoca.